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Paura e Amore

A cura di Marisa Rotiroti



Regia di Margarethe Von Trotta

Sceneggiatura di Dacia Maraini

Attori: Fanny Ardant (Velia),

Greta Sacchi (Maria),

Valeria Golino (Sandra),

Sergio Castellitto, Paolo Hendel,

Agnes Soral,  Guido Alberti,

Peter Simonischek

Produzione: Angelo Rizzoli

Italia/Rft/Francia 1988

Colore 113’

 

 

 

 

Soggetto

Liberamente tratto dal romanzo “Tre sorelle” di Cechov, è ambientato nella bella e malinconica provincia pavese.

Il Film

Il film “Paura e Amore” del 1988 fu uno dei titoli più importanti della stagione cinematografica di quell’anno.

Protagonisti del film sono tre sorelle e un fratello, orfani, il cui unico punto di riferimento è la sorella più grande Velia, professoressa universitaria (interprete Fanny Arandt, una delle più grandi attrici francesi di quel momento).

Appartengono a un ambiente culturalmente elevato. Sono molto diversi tra loro e hanno interessi differenti. Ognuno di loro è alla ricerca della propria strada. Vivono la loro vita: amano, tradiscono, abbandonano, sono abbandonate\i.

I loro amori a volte s’incrociano e può sembrare che stiano per soccombere alla paura della solitudine, ma il vincolo familiare di amore è forte: la stabilità, la guida, il punto di riferimento, è rappresentato dalla sorella maggiore che ha saputo instaurare una buona relazione con le sorelle, anche con la più piccola che incarna la gioia di vivere.

L’Amore, che fa da collante a tutta la storia, consentirà loro di vincere la solitudine e le proprie incertezze.

La recitazione delle attrici e degli attori è intensa: la macchina da presa sosta sui primi piani, belli ed espressivi, ma soprattutto sugli occhi, sullo sguardo.

La nebbia che fa da sfondo al paesaggio naturale a mio parere simboleggia molto bene lo stato d’animo dei personaggi.

La regista

Margarethe von Trotta nasce a Berlino nel 1942. A Parigi compie le prime esperienze in campo cinematografico, tornata in Germania intraprende gli studi di filologia e frequenta corsi di recitazione. Come attrice teatrale recita negli anni '60 a Stoccarda e a Francoforte. Comunista mai tesserata, è attiva nel movimento studentesco degli anni Sessanta da fiancheggiatrice intellettuale.

Dal 1968 lavora anche per il cinema e la televisione recitando, tra l'altro, nei film di Fassbinder: Gli dei della peste (1969), Il soldato americano (1970), e Attenzione alla puttana santa (1970). Sposatasi in seconde nozze con il regista Volker Schlondorff,  lavora al suo fianco sia come attrice che come sceneggiatrice: in entrambi i ruoli collabora a L’improvvisa ricchezza della povera gente di Kombach (1971), Fuoco di paglia (1972) e Colpo di grazia (1976). Assieme al marito firma la regia di Il caso Katharina Blum (1975).

Qualche anno dopo comincia a realizzare film da sola mettendo a fuoco - attraverso la testimonianza di esperienze e problematiche femminili - molteplici aspetti della realtà socio - politica tedesca. Con Anni di piombo (1981), vincitore del Leone d'oro alla mostra di Venezia s'impone di colpo all'attenzione internazionale.

Negli anni successivi realizza: “Lucida follia” (1982), “Paura e amore” (1988) “Il lungo silenzio” (1993), “La promessa” (1995), “Rosa Luxemburg”.

 Soverato, 15 novembre 2000

 
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